Intervista a Erika Di Tullio
- Scritto da Violetta Cavalleri
Venerdì 7 Novembre grazie all'EICMA di Milano abbiamo avuto occasione di conoscere e scambiare 4 chiacchiere con Erika Di Tullio, giovane crossista ancora all'inizio nella pratica di questo meraviglioso sport.
MX GIRLS: Ciao Erika, raccontaci un pò di te.
Ciao sono Erika e ho 19 anni. Abito a Domodossola, una cittadina al confine
con la Svizzera.
La mia passione per le Moto ed in particolare per il Motocross è nata già in tenera età, non solo perchè mio papà nella fine degli anni '60 è stato un protagonista di questo magnifico sport che lo ha portato al successo numerose volte e me lo ha fatto amare con tutto il cuore, ma anche perchè i miei pomeriggi migliori li ho passati guardandolo riparare motociclette da buon meccanico come lui è nel cortile sotto casa.
Con il passare del tempo peró, mi accorsi che non bastava più quello ed allora andai da lui dicendogli chiaro e tondo: voglio una Moto!
MX GIRLS: la sua reazione quale fu?
La sua reazione non fu affatto positiva tant'è che pensava scherzassi, ma non era così...
Ogni singolo giorno per almeno un anno la richiesta era sempre la stessa ma senza risultati. Avevo quindi 16 anni quando stanca di non poter fare ció che volevo iniziai a darmi da fare cercando di conoscere delle persone che avrebbero potuto aiutarmi in questa mia grandissima impresa, incominciai a frequentare le piste assieme a loro ma capii subito che essere una spettatrice non faceva per me, io volevo girare!
Finalmente arrivó il giorno in cui stanco e stremato, mio papà mi disse: " ANDIAMO PRENDERE STA BENEDETTA MOTO".
Non potró mai scordarmi quel giorno. Tutto il mondo intorno a me sembrava di nuovo colorato e anche se era autunno io vedevo gli alberi fiorire!
MX GIRLS: una volta presa la moto come hai iniziato a praticare Motocross?
Portai a casa la moto con il cuore che batteva all'impazzata!
Inizialmente mi "allenavo" nei prati della mia zona e poi incominciai a frequentare qualche pista con mio papà dove tutt'oggi mi segue come solo un maestro con tanta pazienza sa fare.
MX GIRLS: cosa ti dà questo sport?
Non nego che questo sport richiede tanti, tantissimi sacrifici e molto tempo.
Ma quando salgo su quella sella mi dimentico tutto e inizio a vivere per davvero ( puó sembrare una frase fatta ma è così).
Faccio molta fatica ad allenarmi senza trascurare lo studio, ma cerco di dare sempre il massimo in quello che faccio sopratutto perchè ho un progetto ed un chiaro obiettivo in mente.
MX GIRLS: di cosa si tratta?
Il progetto è per il mio futuro, in cui il mio indirizzo di studio (psicologia) sarà rilevante: Motorerapia per i bambini e le persone disabili.
La moto infatti è sempre vista come un oggetto pericoloso e priva di pregi, ma io testarda come sono dico (e ne sono certa ) che non è così, e anzi, puó essere un oggetto terapeutico capace di curare e fare sentire protagoniste tutte quelle persone che hanno bisogno di un supporto psicologico.
In Italia c'è un gruppo chiamato "DABOOT" composto da ragazzi che eseguono questa tecnica attraverso il freestyle. Io vorrei avviarla invece con il Motocross tradizionale
MX GIRLS: è un progetto molto interessante ed importante e noi siamo orgogliose di aver potuto accennarlo in questa intervista. Ora ti lasciamo andare, ma per ultimo, vuoi dire qualcosa in particolare?
Certo! Anche se il mio sport non mi dà da mangiare come dicono in molti, almeno sono sicura che a dormire la sera ci vado soddisfatta!!