Intervista ad Arianna Marocchi
- Scritto da Mary Girotti
Mx Girls: Ciao Arianna, sei una delle pochissime donne in Italia a saltare in rampa e aver provato qualche trick. Come é iniziata questa tua passione?
Arianna: La mia passione per il freestyle è iniziata quando ho iniziato ad andare in moto: Appena ho visto Travis Pastrana sono rimasta folgorata. Poi nel 2003 ho visto per la prima volta i freestyler italiani allo starcross di Mantova... e mentre mio padre diceva "oddio, questi sono pazzi.." e si girava... io me ne innamoravo sempre di più, non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso ma non parlavo, ero completamente assorbita.
Quali sono le tue esperienze in moto precedenti?
In moto precedentemente ho sempre partecipato a competizioni, un anno di Minienduro e quattro di Enduro nel Campionato Regionale Lombardo FMI e Italiano FMI, con 2 Regionali vinti.
Poi 3 anni di Supermotard nel Regionale Emiliano-Triveneto FMI.
Cosa ti ha spinto ad avvicinarti al freestyle?
Mi ha spinto ad avvicinarmi il fatto che è quello che mi piace più di qualsiasi altra specialità. Rifarei tutto quello che ho fatto, sia chiaro, perché mi hanno portato ad avere la preparazione fisica e mentale che ho, oltre al feeling che ho con la moto.
Mi ha sempre affascinato questo mondo così diverso dal mondo delle gare.
Cosa si prova a saltare su una rampa? Che differenze ci sono con un salto in un panettone?
Saltare... si provano un sacco di emozioni, soprattutto quando sbagli e vedi che stai atterrando male! hahaha!
Scherzi a parte, a me fa stare bene, anche quando nel momento in cui devi provare qualcosa di nuovo e nel guardare la rampa per un attimo ti passa per la testa "si ok, prova...ma spera di non sbagliare"
Le differenze sono abissali: c'è da imparare come arrivare alla rampa e come affrontarla, ed è un modo totalmente diverso dalla rampa di un salto cross
Quali sono le difficoltà dei primi salti? E i pericoli?
Ho iniziato da una rampa molto vicina all'atterraggio, le prime difficoltà sono:
l'ostacolo mentale del "quella è una rampa in ferro...come cavolo mi farà uscire??"
e poi l'imparare la tecnica del come prendere la rampa e ovviamente imparare a dosarsi e muoversi sulla moto nel modo giusto.
Bè, il pericolo, come in tutte le altre discipline, è quello di cadere... ovviamente cadere da un salto è più rischioso che cadere in una curva! E quindi è molto molto più facile farsi male... e magari mandare a quel paese i piccoli progressi che si fanno, perché devi stare ferma per riprenderti fisicamente. Ed è veramente un attimo sbagliare... ti buca il motore in rampa, sbagli quell'attimo a dare il gas, ti sbilanci... è veramente un attimo!
È una disciplina molto pericolosa e i posti dove praticarla sono i Park dei freestyler famosi, raccontaci qualcosa di questa vita così lontana dalla pratica del motocross.
Di diverso dal cross ha principalmente il fattore Park, che sono di proprietà ragazzi che già fanno freestyle. Partendo con questa enorme differenza rispetto alle piste, ci si ritrova ad essere molto più uniti e a sentirsi in una seconda famiglia, rispetto al mondo delle gare, dove si può avere una cosa simile praticamente solo nello stesso team e poche altre persone con cui si è legati da un amicizia molto forte.
E poi bisogna stare ai ritmi dei ragazzi che lo fanno per lavoro, quindi non puoi fare quello che vuoi e quando vuoi, come invece capita quando vuoi girare in una pista.
Il fatto che sia molto pericoloso, probabilmente è un fattore che ci lega molto, per quanto facciamo quello che ci piace e ci diverte, e per quanto gli altri siano più esperti il pensiero c'è sempre, si stà uniti per aiutarsi non solo fisicamente ma anche mentalmente.
Nel gruppo dove ho iniziato, quando ci si vedeva spesso per gli allenamenti, siamo arrivati a mandarci il buongiorno, la buonanotte tutti i giorni perché ci faceva star bene il fatto di essere uniti in ogni caso.
Come tutti gli sport individuali, si sa...si è soli. Se il rapporto con gli altri è bello, aiuta in quei momenti che possono essere difficili, come un infortunio o un momento di ansia.
Nel freestyle l'adrenalina é data anche dalla consapevolezza di potersi fare molto male, oppure è il volo, il trick e sapere che la gente ti sta guardando a renderlo speciale?
L'adrenalina per me è data da 2 componenti: dal trick e dalla consapevolezza che se qualcosa dovesse andare storto ti puoi far male.
Durante il trick comunque si è veramente molto molto concentrati, quindi la scarica di adrenalina la senti quando atterri.
La prima volta che ho fatto clicker non mi ero resa conto di averlo fatto giusto, perché continuavo a provarlo e riprovarlo senza fermarmi e mi sono resa conto solo quando, nell'atterrare ho sentito i ragazzi urlare...e nel girarmi a guardarli li ho visti con le braccia in alto e ho detto "cazzo ce l'ho fatta! dai...un altro!"
I freestyler hanno sempre bisogno dell'incitamento del pubblico, pensi sia perché é uno sport esibizionistico oppure il rischio che si corre necessita di un sostegno per avere il coraggio di fare qualcosa che spaventa sempre e comunque il freestyler?
non è esatto dire che i freestyler HANNO BISOGNO dell'incitamento del pubblico ...alla fine ci si allena anche da soli (meglio mai da soli per sicurezza... si sa mai che succede qualcosa!)
Però logicamente il freestyler allo show, porta uno spettacolo e come tutti gli spettacoli, bisogna far partecipare il pubblico! Per fare un paragone è come uno comico che sul palco non sente la gente ridere, si scarica. Per un freestyler fare uno show, rischiare di farsi male ad ogni salto e vedere che il pubblico non risponde, lo scarica. Poi sicuramente, per i trick impegnativi, il tifo della gente ti aiuta a buttarti un po' di più. Il tifo aiuta a stare carichi tutto il tempo dello show e a caricarsi di più per le cose difficili. Ma ricordiamoci appunto, che ci si allena senza pubblico, quindi un freestyler le cose che fa allo show è capace di farle anche senza il pubblico.
I tuoi maestri come si sono dimostrati nei confronti di una ragazza? Ti sei sentita accettata? Hai conosciuto altri ragazzi che hanno cominciato assieme a te? Che differenze ci sono state?
Chi mi ha insegnato, si è dimostrato molto attento nei miei confronti. Alla fine per lui ero la prima ragazza a cui lui insegnava e quindi si sentiva come di avere una responsabilità in più.
Mi sono sentita accettata si. Poi, molto probabilmente ho avuto la fortuna di trovare le persone giuste! A differenza con altri ragazzi che hanno iniziato c'è stato poco, ad essere ragazza, hanno più paura che mi possa far male, quindi tendono ad essere più prudenti nel farmi provare a fare determinati trick.
Per altro, nessuna differenza, stesse prese in giro, stessi scherzi, insomma per il resto ero un maschio come tutti loro! haha!
Cosa consiglieresti ad altre ragazze che sognano di saltare in rampa?
Alle altre ragazze, cosa posso consigliare? Oddio, ho ancora un sacco da fare pure io.. haha!
Mi sento semplicemente di dire che non è una cosa da prendere con leggerezza, ci si può far molto male, si rischia molto.
Bisogna trovare delle persone fidate e fidarsi molto, soprattutto all'inizio.
Non provare solo per voler farsi vedere, come spesso capita, perché finchè non si impara davvero, non vede nessuno e la strada non è facile.
Ci vuole tanto impegno e sacrificio.
Il mio impegno è stato premiato diventando la prima ragazza a fare clicker da una rampa da freestyle partendo dal fare il semplice no foot. Sono arrivata poi a fare one hand, no hands, one hand Landing e la combo clicker to one hand Landing... e alcuni tentativi di backflip in foampit quando c'erano le giornate lunghe e non avevamo voglia di saltare sempre su terra. Ma non nascondo che il lavoro che si fa, non è uno scherzo.
Anche se non cadi ti puoi prendere delle belle botte comunque...quando imparavo a muovermi nel clicker mi sono pestata tante volte le mani, mi sono incastrata con i piedi e non sono caduta non sò per non so quale motivo... e in foampit si fatica anche se non sembra!
Il freestyle è impegno, fatica, dolori, testa, fisico, coraggio, concentrazione, tanto allenamento e poi è adrenalina e dopo ancora è show.
Per chi non conoscesse il mondo del freestyle, il ragazzo nella foto qui sotto e di cui ho parlato nell'intervista è Carlo Caresana, ed è grazie a lui che ho potuto iniziare questa avventura.
Grazie per l'intervista.